Il nuovo corso del Festival dei Popoli


Al festival del documentario nuovi poteri e comunità marginali, Paesi dimenticati e conflitti da prima pagina


L’attualità la fa da padrona alla 49a edizione del Festival dei Popoli. Dal 14 al 21 novembre tre cinema di Firenze, Odeon, Istituto Stensen e Spazio Uno ospitano una rassegna ricchissima, che comprende 163 film, una tavola rotonda sull’evoluzione del documentario e lezioni di cinema.

Per l’anteprima del 12 novembre, al Teatro Verdi, è prevista la proiezione di Cinema Universale d’essai di Federico Micali, rievocazione di un luogo mitico della Firenze anni Settanta e Ottanta. Ma lo stesso giorno, allo Stensen, Il pane della memoria, sulla convivenza fra ebrei e cristiani a Pitigliano prima delle leggi razziali, annuncia il carattere impegnato del festival vero e proprio, confermato anche da Z32, film israeliano sui ricordi di un soldato che prese parte a una rappresaglia contro civili palestinesi.

I film in concorso per la sezione Lungometraggi affrontano aspetti scottanti della contemporaneità, come l’immigrazione, la vita quotidiana in Iraq e in Afghanistan, la Cina prima delle Olimpiadi e l’infanzia abbandonata nelle Repubbliche ex sovietiche. Fra i titoli italiani, Rumore bianco, sulle comunità che vivono lungo il Tagliamento, e Fondamenta delle convertite, un anno nel carcere femminile di Venezia.

Se la sezione I volti del potere affianca titoli recentissimi a classici come La vie est à nous di Jean Renoir, Diagonale baltica è una retrospettiva dei documentari prodotti negli ultimi cinquant’anni in Estonia, Lettonia e Lituania. Esplorando i costumi dimenticati delle antiche isole, il passaggio dal socialismo al capitalismo e le speranze perdute di coloro che alla rivoluzione credettero davvero, si raccontano anche storie di preti ribelli, artisti e poeti. Un’apposita sezione è dedicata infine a Claire Simon, autrice di documentari sulla condizione femminile.

Ha detto Luciano Barisone, nuovo direttore del Festival: “I festival documentari di livello mondiale non sono più di cinque o sei, e il Festival dei popoli oggi ne fa parte. Questo grazie anche a un incremento dei premi a disposizione, a un deciso aumento della presenza di ospiti e, per la prima volta in Italia, a dei riconoscimenti che garantiscono la presenza dei documentari nelle sale. Il festival si prepara a intraprende un nuovo percorso, segnato da incontri, dibattiti, workshop, omaggi e seminari accanto alle sezioni competitive”.


Ulteriori informazioni, calendario delle proiezioni e contatti sono disponibili all’indirizzo www.festivaldeipopoli.org .

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