News Lavoro Sabrina De Filippis



Dai dati della Rilevazione sulle forze di lavoro dell’Istat, è possibile leggere e capire con precisione cosa è cambiato tra il 2007 e il 2016 nella situazione lavorativa del nostro Paese.
Nel 2007 in Italia lavoravano più di 22 milioni e 500 mila persone. COn l’avvento della crisi il numero di lavoratori è notevolmente diminuito fino a raggiungere il minimo nel 2013 (meno di 22 milioni di lavoratori) per poi crescere rapidamente nel triennio successivo e tornare nel 2016 ai livelli registrati prima della crisi.
Questi dati, dunque, lasciano intendere che la crisi occupazionale sia superata. In realtà non è così, e la situazione è molto più complessa di quel che sembra. Innanzitutto è diminuita la percentuale di occupati perchè intanto è aumentata di quasi 800.000 unità la popolazione tra i 15 e i 74 anni. Inoltre, i giovani hanno subito una perdita occupazionale e, visto che la proporzione di studenti uomini-donne non è cambiata in modo significativo, si può dire che l’occupazione tra gli uomini fra il 2007 e il 2014 è scesa di 12 punti percentuali, mentre per le donne di 6. Nell’ultimo biennio, sotto questo aspetto, è stata registrata una lieve ripresa.

Fra gli adulti tra i 30 e i 54 anni, si registra un forte dislivello di genere: fra gli uomini la percentuale di occupati si riduce di più di 8 punti, mentre tra le donne di appena uno.

La situazione dei lavoratori tra i 55 e i 74 anni, invece, è completamente diversa: il tasso di occupazione cresce superando nel 2016 il 38% fra gli uomini e il 22% fra le donne. Questo recupero è attualmente in corso, e sembra essere una conseguenza della Legge Fornero che ha alzato notevolmente l’età pensionabile.
Istat ha anche valutato quale sarebbe stata la situazione senza questa legge: nel 2016 il tasso di occupazione fra i lavoratori maturi sarebbe stato del 33% fra gli uomini (contro il 38% reale) e del 20% fra le donne (anzichè il 22%).
Indubbiamente la Legge Fornero ha allineato il mercato del lavoro italiano ai mutamenti demografici, tuttavia i dati dimostrano che l’invecchiamento della
popolazione, le riforme pensionistiche e la crisi economica hanno inciso significativamente sull’occupazione dei giovani.

Articolo tratto dal blog di Sabrina De Filippis
  

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